domenica 1 febbraio 2015

Inizia la stagione 2015!

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sabato 21 giugno 2014

Là, sui monti con Annette - Welcome back Austria

In questo fine giugno che sembra ottobre meteorologicamente parlando, è il momento migliore per andare in montagna piuttosto che al mare. Anche la F1 ha deciso così e questo fine settimana il circo monta campanacci, calzettoni bianchi alla tirolese e intonando uno yodel si appresta a tornare in terra d'Austria dopo 11 anni d'assenza. L'ultimo testimone l'ha lasciato, manco a farlo apposta, Michael Schumacher nel 2003 davanti a Raikkonen e Barrichello. A Schumi vanno i migliori auguri di guarigione, speriamo di rivederlo, se non come prima, quasi.

"Alé, tenetelo pure e rivendetelo su eBay a 800 euri!"

Inaugurato nel lontano 1969 col nome di Österreichring, il tracciato era grossomodo simile all'attuale, ma più lungo. La F1 correva il gippì d'Austria nell'aeroporto di Zeltweg, tra i turisti che si imbarcavano per Copacabana in cerca di calura e pasticceri che caricavano i cargo con tonnellate di Sachertorte da spacciare all'estero come sostanze stupefacenti. Dal '70 in avanti si corre al 'ring (sempre con la O coi puntini). La prima gara la vince Jacky Ickx su Ferrari 312B, ma la pole la mise a segno il grande (e compianto, proprio quell'anno perderà la vita a Monza) Jochen Rindt, pilota di casa, sulla sua Lotus 72.

Ickx al gippì Austria '70.
Da ricordare l'edizione 1975 per la vittoria del nostro Vittorio Brambilla sulla sua Beta Team March 741. Ci gustiamo il video perché il suo arrivo è il massimo:


Su quella che era praticamente una F2 adattata, Brambilla non contiene la gioia della vittoria, lascia il volante e perde il controllo sul diluvio austriaco finendo contro le barriere. Quando la vittoria conta più della propria incolumità. Anche perché sarà il suo unico podio in carriera. Grande.
Nel '76 si correva in Austria successivamente al dramma di Lauda al 'ring tedesco. Vinse John "Elementare" Watson con la Penske, regalando l'unica vittoria al team inglese.

Il 1978 vede la rocambolesca e ultima vittoria di Ronnie Peterson al volante della Lotus 79...


Il primo a vincere degli anni '80 è invece il francese Jabouille con la Renault RE20:

Anche per lui, (seconda) e ultima vittoria.
Il 1982 è l'anno terribile della Ferrari, ma quell'anno si realizza il sogno di Elio De Angelis con la prima vittoria in F1, proprio in Austria con la Lotus. Una vittoria al cardiopalma, con soli 5 centesimi di vantaggio su Baffo d'oro Rosberg. In pratica, al fotofinish. Saltate al minuto 7:00 per vedere il duello finale...


Dal 1987 poi, il gippì d'Austria sparisce per dieci anni a causa delle tre partenze causate da una serie di crash più o meno brutti in fase di start. Venne accusata l'esigua larghezza della pista e così l'Austria tornò nel circo nel 1997 col nome di A1 Ring, rimodernato, accorciato e con Jacques Villeneuve vincitore sulla Williams FW19 nell'anno del suo primo e unico mondiale.

Il via del gran premio d'Austria 1997.
Nel 1998 c'è da segnalare la pole di Fisichella con la Benetton B198, ma la gara se la portò via Mika Hakkinen. Nel 1999 invece è il grande playboy Eddie Irvine a vincere, Eddie che aveva raccolto il testimone dall'infortunato Schumacher e aveva fortemente rischiato di vincere il mondiale, salvo poi soccombere all'ultima gara.

Bella Eddie, l'occasione della vita.
2000 e 2001 si spartiscono la vittoria in McLaren, un anno Hakkinen e un anno Coulthard. Il 2002 è l'anno della vergogna per la Ferrari, con quell'inutile team order ai danni di Barrichello e a favore di Schumacher. Cioé, con una macchina stratosferica come la F2002 era impossibile che Schumy avesse bisogno di vincere in Austria anziché arrivare 2°, ma al muretto hanno pensato bene di frenare Rubens sul traguardo per fare vincere Michael. La scena sul podio è ancora più imbarazzante (anche qui,  minuto 7:00 per vedere la scena del podio):


Autosprint titolava così:

Si erano accorti giusto in quella gara che Barrichello era in Ferrari per servire Schumy.
Chiude Schumy nel 2003 con la Ferrari dedicata all'avvocato, la GA.

Nel frattempo, Massa ha piazzato la pole per il 2014 e assieme a Bottas 2°, la prima fila è da happy hour. Rosberg 3° ed Hamilton 10° a causa di un errore o un problema in frenata. Alonso 4° fa una gran cosa, ma la gara è domani...

giovedì 1 maggio 2014

Ayrton, 20 anni dopo quella gara che...



Domenica primo maggio '94. Ayrton è in pole position per la 65esima volta, nonostante una Williams che non va come vorrebbe. E' solo il suo talento incredibile a permettere a quella vettura di stare lì dov'è. La classifica però piange, Senna è a zero punti. A Imola deve vincere, mettersi dietro il tedeschino, astro nascente della F1. Ma Ayrton è inquieto. Sabato nelle qualifiche è volato via Roland Ratzenberger. Uno schianto terribile alla chicane Villeneuve. Ayrton ha con sé una bandiera austriaca. La tirerà fuori quando taglierà il traguardo da vincitore. I fotografi fanno capannello davanti alla Williams, Senna è senza casco per la prima volta in griglia, mostra il volto tirato, concentrato, ma non sereno come sempre. Manca poco e si va...



Si spengono i semafori e la gara parte. Ayrton scatta, Schumacher lo insegue. Ma dietro c'è ancora un incidente: Lehto, compagno di Schumacher in Benetton, rimane fermo in 5a piazza e viene colpito dalla Lotus di Lamy. Una ruota si stacca e finisce in tribuna, nove spettatori feriti. E' necessaria la safety-car. Qualche giro per ripulire la pista e si riparte...ancora come se niente fosse.



Ayrton riprende la sua corsa. Deve riprendersi il mondiale. Ma al 5° giro esce di pista al Tamburello. Sono attimi di paura, la Williams FW16 fa qualche testacoda, Ayrton perde velocità, lo sorpassano in tanti, il muro si avvicina...ma con un pò di fortuna l'auto si rimette e Senna riprende la sua corsa.
Deve rientrare ai box gli dicono dalla radio. Pit-stop rapido, cambio gomme, i meccanici si accertano che la vettura sia a posto e Senna riparte. Per la terza volta una ripartenza di quella gara maledetta. Ancora più in salita. Ayrton è ultimo a causa della sosta forzata e del gruppo ancora compatto.
Non si da per vinto, sente che quella gara deve dargli di più. Spinge a fondo, sa che anche con un pò di fortuna può farcela. Ci sono ancora 50 giri da fare, su quella pista che conosce bene e che esalta le sue doti. Veloce, ma tecnica. D'altronde la pole non l'ha messa lì per caso.
In testa Schumacher fa la sua gara, non c'è partita per la Ferrari e la McLaren. Un fast-forward della cronaca ci porta a venti giri dal termine, Ayrton ha recuperato grazie anche ai numerosi ritiri. Si trova ora terzo, dietro Larini e Schumacher. Trenta giri per risalire la china in maniera furiosa, entrando in quello stato di grazia che solo lui conosceva, come a Monaco '89, quando lascia Prost, che guida la stessa McLaren, a quasi un minuto. Quel Prost che ora si è ritirato e guarda il suo ex-compagno compiere un'altra delle sue grandi imprese. Ancora qualche giro e Larini è dietro. Ora manca solo Schumacher per completare un'opera d'arte in un weekend difficile da dimenticare per la F1.

Poi, al giro 53, la Benetton-Ford del tedesco ha un problema, una gomma perde pressione, si affloscia e porta fuori pista alla Tosa il giovane Schumacher che è costretto al ritiro. E' fatta, dopo una manciata di secondi Senna passa, è primo.

La gara finisce al giro 58, finisce con Ayrton vincitore, Larini a podio e Hakkinen terzo su McLaren.
Ayrton tira fuori dall'abitacolo una bandiera austriaca per ricordare lo sfortunato Ratzenberger. Il cuore di un grande campione non dimentica chi come lui aveva un grande sogno e cercava di realizzarlo in quel modo, correndo al massimo, anche con una vettura mediocre come la Simtek.
La gente era in delirio, Ayrton era tornato, il mito era ancora vivo, il mondiale era riaperto.


Come sarà finito? Non lo so, lascio a voi immaginare come poteva continuare quel mondiale '94. A me piace immaginare Senna a pescare con Sid Watkins, a godersi la vita come amava fare, ritirati dalle corse entrambi. Ma in fondo, chi dice che al momento non sia davvero così?


"Lo vidi sul posto dell'incidente di Ratzenberger. Era scosso e pianse. Allora mi avvicinai e gli dissi: "ascolta Ayrton, sei il pilota più veloce del mondo, hai già vinto tutto, perchè non ti ritiri e andiamo a pescare insieme?". Stette in silenzio per qualche secondo come faceva sempre quando rifletteva molto attentamente. Poi mi disse "No Sid, non posso. Non ora".[Dr. Sid Watkins]

In questa giornata così triste ho voluto ricordare Ayrton Senna e Roland Ratzenberger con una storia in stile "what if ?", con tanto di foto, perché grazie alla fantasia, una cosa che non è stata la si può almeno immaginare. Peccato che resterà sempre e solo un sogno.

Grazie, Magic Ayrton.